Soffocate dalle plastiche, intrappolate nelle reti, intossicate dai rifiuti, ferite dalle eliche: la tartaruga marina, specie protetta a livello internazionale e inserita nella lista rossa delle specie in pericolo dell’Iucn, ha bisogno di aiuto.

Per questo Legambiente ha dato il via alla campagna  TartaLove che, tramite l’adozione simbolica di una tartaruga marina, consente di sostenere i centri di recupero e le attività per la tutela delle tartarughe che popolano i nostri mari e che nidificano lungo le nostre coste.

Per tutte le specie di tartaruga marina ricoverate nei Centri di recupero tartarughe marine (Crtm) di Legambiente, sono stati documentati l’ingestione dei rifiuti marini e/o l’intrappolamento di questi, rappresentati da plastica per circa il 90%. Recenti studi condotti nel Tirreno settentrionale sulla specie Caretta caretta, la più diffusa nei nostri mari, hanno dimostrato l’ingestione di rifiuti di plastica nel 71% degli individui per i quali è stato analizzato il tratto gastrointestinale. In 22 campioni sono stati trovati 483 frammenti di rifiuti, con una media di oltre 16 pezzi a esemplare.

Ma non è solo la plastica a costituire un grave pericolo per le tartarughe di mare. La maggior parte degli esemplari ricoverati presenta ferite e fratture dovute ai motori delle barche o agli strumenti utilizzati dai pescatori che le catturano in maniera del tutto accidentale e che, spesso, sono i primi a intervenire per salvarle. Sono circa 200 mila gli esemplari che ogni anno vengono catturati accidentalmente dai pescatori.

“Negli ultimi anni la sensibilità e l’attenzione nei confronti di questi animali è molto aumentata”, osserva il direttore generale di Legambiente, Stefano Ciafani. “Grazie anche alla collaborazione dei pescatori e dei turisti, nel solo centro di recupero di Manfredonia sono state curate e rimesse in libertà circa 1400 tartarughe marine in dodici anni; grazie ai nostri volontari decine di nidi sono stati monitorati e protetti fino alla schiusa delle uova, ma dobbiamo fare di più. Per questo abbiamo pensato a Tartalove, una campagna di adozione simbolica delle tartarughe ricoverate presso i nostri centri che possa permetterci, grazie a un contributo volontario, di continuare a curare e salvare migliaia di esemplari a rischio, a monitorare le spiagge in cerca di nidi da proteggere, a informare le persone affinché conoscano i giusti comportamenti da adottare per salvaguardare il benessere delle tartarughe marine”.

Sul sito www.tartalove.it è possibile vedere le foto e leggere le brevi storie delle tartarughe da adottare personalmente o come regalo per una persona cara.