Sempre più frequentemente anche nei centri abitati capita di trovare esemplari di riccio: sono davvero graziosi, molto abitudinari e spesso suscitano una grande voglia di aiutarli. Sono animali selvatici, tutelati dalla legge: non possono essere spostati né trattenuti se non per gravi motivi di salute e devono essere consegnati ai Centri  recupero animali selvatici (Cras) della zona di appartenenza (clicca qui per consultare l’elenco).

Cerchiamo di capire quali animali è necessario aiutare e quali invece è opportuno non disturbare.

I ricci sono animali crepuscolari, escono dalle loro tane nelle tarde ore del pomeriggio e continuano gli spostamenti durante tutta la notte: se vediamo un riccio durante il giorno è un chiaro segnale che qualcosa non va per quel soggetto e dovrà essere, quindi, monitorato.

Dovranno essere recuperati i ricci feriti, con tagli o escoriazioni evidenti, gli animali che barcollano, che camminano a fatica o che sono sdraiati su un fianco e non sono reattivi. Per natura il riccio è una preda quindi, per non apparire “debole” agli occhi di potenziali predatori, tende a dissimulare il suo malessere. Quando i sintomi sono evidenti è necessario intervenire tempestivamente, spesso le condizioni sono davvero critiche.

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E’ necessario quindi recuperare i ricci che hanno occhi chiusi o incrostati e quelli che hanno importanti infestazioni parassitarie: molto frequentemente si trovano soggetti con larve, è fondamentale l’intervento tempestivo del veterinario competente. In caso di zecche bisogna rimuoverle prendendole alla base con una pinzetta senza applicare sulla zecca nessuna sostanza: una lieve rotazione e trazione le farà staccare e potranno essere eliminate.

Se trovate cucciolate con la mamma, non toccatele. La mamma potrebbe spaventarsi, ma se non intervenite in nessun modo dovrebbe tornare al nido per accudire i piccoli (osservate a debita distanza e dopo alcune ore la situazione).
Se trovate dei piccoli senza mamma, se sono tutti insieme nel nido attendete, la mamma potrebbe essere nei paraggi per cercare cibo. Se invece i piccoli sono sofferenti, assaliti da parassiti o mosche, poco reattivi, e “sparpagliati”, vanno immediatamente soccorsi.
I ricci che sono sul ciglio della strada, vicino a tombini, trappole o altro possono essere spostati, ma lasciandoli nella loro zona: attenzione questo è molto importante perché il riccio in questione potrebbe essere una femmina e potrebbe avere dei cuccioli da accudire.

Sono da trattenere e consegnare ai Cras tutti i ricci che a fine ottobre/novembre non hanno raggiunto il peso di 550/600 grammi: non sopravviverebbero al letargo perché non avrebbero scorte sufficienti e non troverebbero in inverno cibo necessario per nutrirsi. Il Cras, a seconda delle condizioni di salute, sceglierà o di non mandarli in letargo o di fargli fare un letargo controllato. Segnale preoccupante anche vedere ricci vaganti durante il periodo invernale: in questo periodo dovrebbero infatti essere in letargo e si dovrebbero svegliare solo saltuariamente.

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Cosa fare quando si trova un riccio in difficoltà

Mettetelo in una scatola a bordi alti (almeno 50 cm) in cui avrete posizionato sul fondo dello scottex, una boulle dell’acqua calda (va benissimo anche una bottiglietta di acqua calda avvolta in carta da cucina, che occupi al massimo metà della superficie), una scatola da scarpe a cui avete tolto un lato, per fare l’ingresso della tana. Sono animali molto probabilmente traumatizzati e ad altissimo rischio.

E’ necessario che vengano posti in una stanza tranquilla e silenziosa, senza che altri animali possano disturbarli. Prima di alimentarli è necessario che la loro temperatura sia stabile: la pancia al tatto non deve risultare fredda. Potete somministrare acqua e zucchero e solo successivamente provare a somministrare cibo.
Fondamentale non improvvisare cure “fai da te” e non somministrare nessun farmaco o antipulci senza confrontarsi con i veterinari dei Cras specializzati. Se un riccio è ferito la visita del veterinario deve essere effettuata in giornata.
Attenzione alle piscine, soprattutto in inverno: mettete all’interno un’asse di legno in modo che se dovessero inavvertitamente cadere all’interno possano uscire sfruttando la passerella.

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Come aiutare i ricci

Se in giardino sapete di avere dei ricci potrete sicuramente aiutarli in diversi modi:

• facendo attenzione a non usare lumachicidi e/o insetticidi tossici anche per loro
• lasciando a loro disposizione un mucchio con foglie o fieno
• portando cibo
• creando mangiatoie e casette. Guarda qualche esempio alla fine dell’articolo.

I ricci sono tendenzialmente onnivori, potete quindi somministrare carne, croccantini per gatti, scatolette. Da evitare assolutamente latte, mandorle, cereali e tutti gli ingredienti che in natura non potrebbero trovare.

(Giulia Paracchini, vicepresidente Milano Natura)


Foto: Centro recupero ricci La Ninna e Protection Animale