Enpa, Lac, Lav, Lipu-BirdLife Italia e Wwf Italia: “Si vuole favorire  la richiesta dei cacciatori italiani di allungare la stagione venatoria”

“E’ in atto in Italia un’invasione di campo senza precedenti in materia di tutela della biodiversità per favorire i cacciatori allungando la stagione venatoria. Sotto attacco il lavoro scientifico dell’Ispra e la potestà del Ministero dell’Ambiente“. L’accusa delle associazioni Enpa, Lac, Lav, Lipu-BirdLife Italia e Wwf Italia è il Dipartimento delle Politiche europee, la struttura che supporta il presidente del Consiglio dei Ministri – o l’Autorità politica delegata – nell’attuazione delle politiche generali e settoriali dell’Unione europea. Il Dipartimento è retto dal ministro per le Politiche europee Paolo Savona.

Il Dipartimento ha trasmesso nei giorni scorsi alla Commissione Europea i dati relativi alla protezione degli uccelli selvatici compresa la revisione dei cosiddetti Key concepts, cioè le date migrazione degli uccelli selvatici. Un tema cruciale sotto il profilo della conservazione della biodiversità, finalizzato alla protezione dei periodi biologici più delicati quali quelli della riproduzione e della migrazione. Peraltro, una materia completamente e indiscutibilmente di potestà del Ministero dell’Ambiente e di pertinenza scientifica dell’autorità del settore, vale a dire dell’Istituto per la ricerca e la protezione ambientale (Ispra).

“Con un atto che ha dell’incredibile, il Dipartimento delle Politiche Europee ha assunto arbitrariamente l’iniziativa, tentando di spodestare il Ministero dell’Ambiente per trasmettere direttamente alla Commissione europea i dati forniti dai cacciatori. Un’azione priva di ogni fondamento giuridico, al limite del  golpe istituzionale, che calpesta anni di ricerca scientifica da parte di Ispra ed espone l’Italia ad una figuraccia internazionale senza precedenti”, affermano in una nota le associazioni. “La ragione di tutto questo? Tentare di favorire la richiesta dei cacciatori italiani di allungare i tempi di caccia consentiti e privare gli uccelli selvatici dei necessari livelli di tutela. Un comportamento a cui le associazioni venatorie italiane ci hanno da tempo abituato, ma al quale si è incredibilmente prestato un Ministero, quello delle Politiche europee, al punto da calpestare le prerogative, i poteri e le competenze di un altro”.

“Invitando il Ministero dell’Ambiente e Ispra ad andare avanti e chiedendo alla Commissione europea d’ignorare ogni sollecitazione che non dovesse arrivare dall’autorità competente, denunceremo in ogni sede questa brutta pagina italiana e impugneremo ogni atto amministrativo che dovesse inopinatamente produrre. Giù la mani dalla scienza e dalla natura!”.