La giraffa, simbolo della natura africana dal Sub-Sahara al Sud-Africa, dal Kenya alla Nigeria, animale nazionale della Tanzania e considerato «reale» in Botswana, negli ultimi quindici anni ha subito un rapido declino, con soli 90 mila esemplari rimasti in natura.

A pesare sul futuro di questo splendido animale, la frammentazione dell’habitat a scopo produttivo in tutta l’Africa e, in Uganda in particolare, l’incremento dell’attività mineraria nel Parco Nazionale Murchison Falls. Due delle nove sottospecie di giraffa sono considerate oggi «minacciate di estinzione» dall’Iucn, l’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura, e una di queste è la Giraffa di Rothschild che sopravvive per lo più in Uganda con 1.100 esemplari.

L’allarme viene dalla Giraffe Conservation Foundation, e gli zoo di tutta Europa fanno cerchio attorno alla specie cooperando nell’ambito Programma europeo delle specie minacciate per sostenere la conservazione in situ, ovvero nell’habitat naturale della specie.

Sono nove le sottospecie dal manto singolare che ancora vivono in Africa,  se in Kenia e in Tanzania il manto delle giraffe Masai mostra chiazze scure e frastagliate, in Somalia e nell’Etiopia del sud la giraffa Somala sfoggia un reticolato di macchie quasi perfetto, di un brillante  marrone-arancio.

Ogni anno il 21 giugno si celebra la Giornata Mondiale della Giraffa, indetta anche quest’anno dall’Ong Giraffe Conservation Foudation. Ambasciatori della giornata Amos, Themba e Klaus, i tre maschi che vivono nella piana del Safari al Parco Natura Viva di Bussolengo, inseriti nel programma di conservazione ex situ (fuori dall’habitat naturale) della specie.

”Purtoppo non è solo il colore del manto a distinguere una sottospecie dall’altra, ma anche la numerosità delle loro popolazioni
– spiega Caterina Spiezio, responsabile Ricerca e Conservazione del Parco Natura Viva di Bussolengo – Due esempi su tutti: la giraffa di Rothschild sopravvive tra il nord dell’Uganda e il Kenia centro-occidentale con meno di 1500 esemplari ed è considerata
‘minacciata’ dalla Lista Rossa Iucn”.