L’Unione Europea sovvenziona la reintroduzione dell’Ibis eremita nell’ambito del programma finanziario Life+. Il contratto durerà sei anni. L’obiettivo è quello di reintrodurre una specie migratrice ormai quasi estinta. Dal 2019 questa specie un tempo presente dovrebbe tornare a far parte dell’avifauna europea. Il progetto si basa su un esperienza di studio decennale sviluppata nell’ambito del progetto di conservazione “Waldrappteam”. Uno dei principali obiettivi è anche quello di applicare estensive misure preventive contro il bracconaggio sull’Ibis eremita in Italia.

Il progetto di reintroduzione come modello da imitare

Dalla primavera del 2013 l’Ibis eremita è da considerarsi praticamente estinto come specie migratrice. La popolazione migratrice mondiale si è, infatti, ridotta ad un unico individuo presente nel Medio Oriente! Il “Waldrappteam” è il primo progetto scientifico che ha come obiettivo la reintroduzione di una specie migratrice. Se il progetto avrà successo, in futuro, potrà costituire un valido modello per altri progetti di conservazione simili.

L’obiettivo principale del progetto è quello di reintrodurre l’Ibis eremita in Europa dove un tempo era presente. Il progetto è coordinato dall‘associazione austriaca “ Förderverein Waldrappteam”. Attualmente sono otto i partner provenienti da Austria, Germania ed Italia coinvolti nel progetto. Entro il 2019 un minimo di 120 Ibis eremita dovrebbe essere in grado di migrare dalle pendici settentrionali delle Alpi alla Toscana. E‘ già stato possibile stabilire una prima piccola colonia riproduttiva presso Burghausen/Baviera. Altre due saranno situate nella campagna circostante la città di Salisburgo ed in un sito ancora da ubicare in Baviera oppure presso Baden-Wüttenberg. Allo scopo di raggiungere il nostro ambizioso obiettivo dal 2014 sono in programma sei migrazioni guidate dall’uomo che insegneranno a diversi gruppi di Ibis allevati a mano la rotta migratoria tra le varie zone di riproduzione e l‘unico sito di svernamento comune localizzato nella Toscana meridionale (Oasi WWF di Orbetello). In allegato potrete trovare maggiori informazioni sugli obiettivi del progetto Life+.

Ottima valutazione del progetto “Waldrappteam”

Nell’ambito del programma finanziario Life+ l’Unione Europea sovvenziona progetti per la conservazione della natura. Nel periodo 2012/13 sono state presentate ben 1159 proposte suddivise in quattro categorie. Dopo una lunga fase di selezione circa il 40% delle domande ha ottenuto un co-finanziamento. Il progetto “Waldrappteam” (LIFE12-BIO_AT_000143) è tra i 68 progetti presentati nella categoria LIFE+biodiversità. Con 71 punti si è aggiudicato il secondo punteggio più alto tra tutti i 68 progetti! La migliore valutazione è stata ottenuta in particolare nell’ambito delle categorie “valore per la conservazione della natura” e “valore aggiunto europeo”.

Gli obiettivi nell’ambito della categoria “valore aggiunto europeo”

Durante i dieci anni di studio che hanno preceduto questo progetto circa il 60 % delle perdite (circa 50 uccelli) è stato ricondotto al bracconaggio. Di conseguenza il progetto Life+ include misure estensive atte a ridurre drasticamente le perdite dovute agli abbattimenti illegali in modo sostanziale e sostenibile. Tale iniziativa ha trovato il supporto di numerose associazioni venatorie italiane e di molte associazioni conservazionistiche. E’ probabile che molte delle perdite a carico di altre specie migratrici siano a loro volta riconducibili ad atti di bracconaggio in particolare durante la stagione venatoria nel periodo autunnale. Perciò tali provvedimenti potranno essere utili non solo alla reintroduzione dell’Ibis eremita, ma daranno un notevole “valore europeo aggiuntivo” anche alla conservazione di altre specie migratrici in pericolo di estinzione in Europa.

Un ulteriore obiettivo nell’ambito del „valore aggiunto europeo“ è l’avvio di un vasto controllo veterinario al fine di rilevare eventuali infezioni tra gli Ibis eremita rilasciati. Ciò sarà possibile grazie all’utilizzo di particolari procedure diagnostiche combinate assieme al fine di consentire il riconoscimento precoce di eventuali malattie infettive. Ulteriori indagini veterinarie verranno svolte per verificare le conseguenze delle lesioni non letali da arma da fuoco con particolare attenzione al possibile avvelenamento da piombo. Queste misure saranno prevalentemente svolte dall’ AO Prof. Alexandra Scope presso l’università veterinaria di Vienna.

Hightech e social media

L’Istituto tedesco di ornitologia Max-Planck di Radolfzell (Germania) ha recentemente iniziato a testare sui nostri Ibis eremita dei nuovi dispositivi di monitoraggio ad energia solare del peso di circa 20 grammi. Tali congegni registrano la posizione degli uccelli ad intervalli di un’ora e una volta al giorno mandano il dato alla piattaforma internet Movebank (il link è riportato sotto). Qui sia gli studiosi che altri interessati possono seguire gli spostamenti di ogni singolo soggetto di Ibis eremita. Altre informazioni vengono inoltre fornite dalla pagina facebook „Waldrapp“. In questo modo vogliamo aumentare l’interesse del pubblico per il progetto e far si che la gente sviluppi una sorta di legame emotivo per i singoli soggetti e che questo possa costituire un’ulteriore misura contro il bracconaggio.

La geolocalizzazione degli uccelli aiuterà inoltre, se necessario, ad identificare eventuali bracconieri. Nell’autunno 2012 grazie ai dati forniti dai dispositivi GPS è stato, infatti, possibile identificare un cacciatore italiano colpevole di aver sparato a due esemplari di Ibis eremita del progetto. In tali casi vengono intentate delle cause civili ed è possibile ottenere delle grosse somme per il risarcimento dei danni. Negli Stati Uniti un bracconiere ha dovuto pagare un importo pari a ben 65 mila euro per aver abbattuto una Gru americana.

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(Fonte: Parco Natura Viva)