Il Consiglio regionale della Lombardia non ha votato il progetto di legge sulla caccia in deroga. L’Aula ha
approvato le pregiudiziali di incostituzionalità sulle deroghe che riguardavano il fringuello e la peppola, due specie protette. Il progetto di legge non è stato quindi discusso né votato. Il Consiglio regionale si è espresso sulle pregiudiziale con voto segreto. I voti favorevoli sono stati 42 e 36 i contrari.
La pregiudiziale di costituzionalità riguarda l’autorizzazione alla cattura di uccelli selvatici per l’utilizzo ai fini di richiami vivi per il 2018. Presentata da Niccolò Carretta di Lombardi Civici Europeisti, la pregiudiziale è stata approvata con 44 favore, 33 contrari e un astenuto. Con l’approvazione decade quindi la trattazione del disegno di legge, che prevedeva il rischio di infrazione europea con possibili multe e che poteva presentare un conflitto con l’articolo 117 della Costituzione.
“Ha vinto la legalità ambientale e il desiderio di tutti, associazioni, cittadini e consiglieri regionali,
di salvare la fragile biodiversità lombarda: un bosco silenzioso, senza il canto degli uccelli liberi, fa paura, nelle storie e nella vita reale”. E’ il commento di Paola Brambilla, delegata Wwf Italia per la Lombardia.
La pregiudiziale di legittimità costituzionale è stata redatta e presentata con il supporto delle associazioni Wwf, Lipu, Lav, Lac, Legambiente, Cabs, Enpa e Cai, che si erano mobilitate inviando una diffida a tutti i consiglieri regionali e promuovendo una petizione che in pochi giorni ha raggiunto le 20 mila firme.
Di altro tenore il commento del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana (Lega): ” Sulla caccia in deroga la Giunta regionale ha fatto tutto quello che era possibile. Non siamo stati nelle condizioni di emanare un provvedimento amministrativo, perché l’Ispra si è rifiutato di dare i numeri e i dati di cui avevamo bisogno per scrivere l’atto. Lo ritengo vergognoso. L’Aula è libera di votare quello che ritiene più opportuno. Il voto era segreto, quindi non posso sapere quali logiche abbiano determinato la decisione. Bisogna creare le condizioni: in Europa la caccia in deroga a certe condizioni è accettata, a condizione di avere dei dati che Ispra si rifiuta di darci”. Fontana ha sottolineato che “bisogna fare in modo che non ci si nasconda dietro questioni ideologiche per non accettare quello che l’Europa riconosce come legittimo”.