Secondo il Fisco, gli animali sarebbero “beni pignorabili”.  L’ha dichiarato un ufficiale giudiziario intervenuto nella trasmissione Ballarò il 7 maggio 2013.

In un servizio mandato in onda dalla trasmissione di Rai Tre, si precisava che, mentre sono considerati dalla legge oggetti inviolabili per esempio la fede nuziale, le lettere personali, gli utensili della cucina e il letto, la stessa tutela non spetta agli amici a  quattro zampe. Dal punto di vista giuridico quindi gli animali sarebbero una res, un oggetto. Auspichiamo che sia introdotta quanto prima una modifica alla previsione normativa, come richiesto dalle associazioni animaliste.

Vediamo cosa scrivono al proposito gli esperti di InvestireOggi.

Questa posizione legislativa appare del resto in linea con tutta una serie di previsioni che, fatta eccezione di qualche Comune virtuoso, non favorisce la sensibilizzazione verso gli animali: basti pensare ad esempio che non esistono veterinari pubblici (salvo le Asl che quasi sempre si occupano esclusivamente degli animali randagi) e che le fatture per l’assistenza veterinaria hanno mantenuto l’Iva al 21%. Senza contare la proposta, avanzata di recente, di considerare gli animali domestici come un bene di lusso.

Animali pignorabili: cosa dice la legge

In effetti dal punto di vista strettamente tecnico ogni animale “appartiene” a qualcuno (la fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato). La natura senziente dell’animale (art. 544-ter codice penale) non viene presa in considerazione: basti pensare che nel reato di maltrattamento degli animali ad essere offeso è il sentimento del padrone o di altra persona scossa dall’evento verso gli animali, non anche quello della vittima diretta.
Prima di creare allarmismi va precisato che l’ipotesi è molto remota: lo stesso ufficiale giudiziario intervistato ha precisato che in primis vengono verificati  conto correnti, immobili, beni mobili registrati etc.
Tuttavia astrattamente è possibile pignorare gli animali e non sono mancati casi concreti: quello più eclatante è stato quello di una giovane leonessa che nella seconda metà degli anni ottanta, quando era ancora permesso tenere in casa felini ed altri animali considerati “pericolosi” (il decreto legge è del 1996), venne pignorata per il corrispondente di trecentomila lire.

Il pignoramento di animali è impugnabile?

Va altresì precisato che la legge proibisce il pignoramento dei beni affetti per evitare ritorsioni psicologiche sul debitore. Se per i cani di razza è più facile determinare il valore economico, quello dei cuccioli meticci spesso si riduce proprio ad un valore affettivo. Per questi motivi il pignoramento di un animale domestico potrebbe essere comunque impugnabile. Ciò non toglie che esista l’esigenza di una legge che tuteli di più il sentimento degli animali e non li consideri come semplici oggetti inanimati.