Oche libere di scorrazzare tra i filari per tagliare i trattamenti chimici in vigna e i costi del gasolio. E’ la scelta agronomica dell’azienda vitivinicola Di Filippo di Montefalco, in provincia di Perugia, per contenere i costi d’impresa e offrire al consumo calici di vino sostenibile.

”Sono circa 400 le oche che dalle sei del mattino alle sette di sera girano libere per i campi compiendo involontariamente un lavoro molto importante: si nutrono dell’erba infestante, eliminando la necessità di tagliarla con attrezzi meccanici, o peggio ricorrere a diserbanti chimici”, spiegano i fratelli EmmaRoberto Di Filippo, viticoltori che hanno adottato metodi di agricoltura biologica biodinamica.

L’utilizzo delle oche non solo fa risparmiare 100 litri di carburante ad ettaro per trattori e falciatrici, ma con il loro passo lieve le oche non compattano né riducono la fertilità il terreno, come farebbe il passaggio di una pesante falciatrice.

“Le oche giovano moltissimo alle vigne”, proseguono i fratelli viticoltori. “Le oche concimano, fertilizzano e migliorano la qualità della sostanza organica, potenziando l’attività microbica del suolo, evitando l’impiego di diserbanti. Vi sono profondi cambiamenti biochimici legati alla presenza delle oche, che migliorano indiscutibilmente la qualità produttiva di un vigneto biologico. Sono nove anni che sperimentiamo con successo l’allevamento delle oche in vigna. Da tre anni collaboriamo con l’Università di Perugia per attestare quanto questa pratica abbia effetti benefici”.

Il principio è quello dell’Agroforestry, il sistema che prevede la convivenza di coltivazioni verdi, semine e pascoli sullo stesso terreno, per un’agricoltura virtuosa che si autosostiene e in cui non si producono scarti o rifiuti.