Con l’aumento delle temperatura scatta l’emergenza pulci. «In questi mesi e per tutta l’estate i parassiti trovano le temperature ideali per il loro ciclo biologico. Ecco che gli oltre 7 milioni di gatti e altrettanti cani che vivono nelle nostre case sono particolarmente a rischio».

Il monito arriva da Marco Melosi, presidente di Anmvi (Associazione nazionale medici veterinari), che all’Adnkronos Salute sottolinea: «Le pulci occasionalmente attaccano anche l’uomo. Negli animali possono provocare prurito, dermatiti allergiche e, nel caso dei gatti, possono trasmettere la tenia». Ecco dunque che è fondamentale ricorrere a una strategia preventiva. «Usando prodotti ad hoc, perchè se si impiegano gli ‘spot on’ per i cani su gatti o conigli, l’errore può rivelarsi mortale». Inoltre, è bene fare attenzione affinché il gatto di casa non lecchi la cute del cane appena trattato e, più in generale, i vari animali non si lecchino tra di loro: anche questa circostanza può esser fonte di avvelenamento.

Lo scambio di antiparassitario, magari legato al fatto che si possiedono più animali, spiega il veterinario, «è la prima fonte di avvelenamento domestico per i pet. Nel dubbio, è bene rivolgersi sempre al veterinario». I primi sintomi che qualcosa non va si manifestano entro 20 minuti: salivazione eccessiva, sonnolenza, rigidità. «Si tratta di gravi sintomi neurologici, che possono essere gravi e portare alla morte». Ecco perché è importante fare attenzione e seguire scrupolosamente le indicazioni. «Le pulci vivono sull’animale, scendono per deporre le uova negli anfratti, poi le larve diventano adulte e tornano sull’animale. Ecco perchè è bene disinfestare anche l’ambiente se ci si rende conto che l’animale è stato infestato. Cani e gatti che vivono in appartamenti non sono immuni», avverte l’esperto. «Esistono sul mercato gocce o compresse che uccidono le pulci e il cui effetto dura da 15 giorni, nel caso delle pipette, a 3 mesi, come le ultime compresse arrivate quest’anno sul mercato. Però è importante agire sempre anche sull’ambiente e utilizzare prodotti che bloccano il ciclo delle larve», raccomanda Melosi. Altrimenti il problema si ripresenta. Il rischio c’è, ad esempio nelle case al mare in affitto. «Se una famiglia ha un pet con le pulci, quella successiva che entra in casa dopo qualche giorno rischia di trovarsi ‘assalita’». Non solo: se si hanno più animali è bene trattarli in contemporanea, per evitare l’effetto ping-pong: parassiti che passano da un animale all’altro». Non è vero, poi, che le pulci disdegnino l’uomo. «Possono attaccare – spiega – causando lesioni molto pruriginose e piccoli arrossamenti sulla pelle. È vero, invece, che le pulci del cane e del gatto non causano malattie nell’uomo. Questo non vuol dire che non provochino disturbi o malattie nell’animale: ecco perché è bene sempre prevenire e combattere questo parassita. Ma con la crisi abbiamo già visto diminuire le visite per le vaccinazioni, quindi con animali sani. E l’anno passato c’è stata una contrazione nelle vendite di questi prodotti. Dunque si teme che qualcuno possa rinunciare all’antiparassitario. Il costo, per trattare un cane, varia in base al peso dell’animale e al prodotto scelto: può oscillare da 8 a 13 euro al mese», conclude Melosi.