La Provincia di Bolzano sta preparando un’ordinanza, ancora non emanata, che dispone la cattura dell’orso M49. L’animale avrebbe sconfinato dal Trentno al Sud Tirolo, nel territorio della provincia di Bolzano.  “L’ordinanza del presidente Arno Kompatscheprevede la cattura dell’orso”, ha spiegato l’assessore provinciale all’Agricoltura e foreste, Arnold Schuler, “Solo se l’orso diventerà pericoloso per l’uomo è previsto l’abbattimento”.

Sulla vicenda e a difesa della vita di M49 è intervenuto il ministro dell’Ambiente Sergio Costa: “Invito la Provincia di Bolzano a non creare allarmismi controproducenti”, ha dichiarato il ministro. “Mi aspetto, in un sano rapporto cordiale e istituzionale, di ricevere presto notizie dal presidente Arno Kompatscher per attivare l’Ispra, che è e sarà sempre pronta ad affiancare il territorio con tutta la sua competenza e disponibilità. Invito pertanto a non emettere ordinanze che mettano in pericolo la vita dell’orso. Lasciamo parlare i tecnici e non le suggestioni. Io rinnovo il mio appello: non ammazzatelo”. Costa ricorda come  M49 si sia definitivamente allontanato dalla Provincia di Trento dove su di lui pende un’ordinanza di cattura e abbattimento e stia dirigendosi in quella di Bolzano. “Questa è una buona notizia se però la Provincia Autonoma di Bolzanonon metterà a rischio la sua vita. Inoltre, poi dobbiamo avere la certezza che l’orso di cui parlano sia proprio lui”, ha sottolineato il ministro Costa.

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L’Ispra, evocata dal ministro, nella sua interlocuzione con il Ministero dell’Ambiente a febbraio attestata la non particolare pericolosità dell’orso M49. “A febbraio l’Ispra rilevava che i danni attribuibili con certezza a M49 non evidenziano ‘una situazione di particolare criticità (…). Quindi il comportamento di M49 viene definito “problematico dannoso con comportamenti che non sembrano comportare rischi per la sicurezza dell’uomo’”, ha spiegato nei giorni scorso la Lav chiedendo la sospensione dell’ordinanza della Provincia di Trento. (Leggi la documentazione fornita dalla Lav)

Anche l’Enpa scende in campo, di nuovo, a difesa di M49. “A seguito dell’ordinanza di cattura annunciata dalla Provincia Autonoma di Bolzano, con annesse minacce di uccisione di M49 , abbiamo attivato il nostro ufficio legale affinché assuma ogni opportuna iniziativa. Come già accaduto per Trento, siamo pronti a diffidare formalmente le istituzioni provinciali”. Istituzioni che, secondo l’associazione, “non stanno rispettando né le normative italiane né le norme europee, male interpretando la recente sentenza della Corte Costituzionale. ”Tale pronunciamento ribadisce che la gestione dei grandi carnivori è soggetta a leggi e procedure che, a partire dal coinvolgimento dell’Ispra e dall’adozione dei metodi ecologici di prevenzione, devono essere rispettate. Anche dalle Provincia Autonome di Trento e Bolzano. Nessuno pensi di sfruttate il periodo estivo per autorizzare catture pretestuose sotto ogni punto di vista o, peggio, per armare i fucili”.