Il “caso” degli spettacoli di falconeria (a pagamento) proposti come “educazione ambientale” per le scuole di Caltanissetta e San Cataldo, organizzati nei giorni scorsi con il sostegno delle due amministrazioni comunali, approda nelle aule del Parlamento Europeo a Bruxelles. Ne danno notizia le Associazioni ambientaliste ed animaliste nissene – Wwf, Lipu, Legambiente, Lida e Lav – che da subito avevano duramente contestato tali manifestazioni: adesso si aggiunge la forte ed autorevole denuncia del parlamentare europeo Andrea Zanoni, vicepresidente dell’Intergruppo per il Benessere e la conservazione degli animali al Parlamento europeo.
“La falconeria è una forma di sfruttamento per fini meramente economici”, commenta Zanoni. «Gli uccelli rapaci, in natura schivi e timidissimi, vengono costretti ad esibirsi davanti al pubblico, sotto luci abbaglianti, in un ambiente rumoroso che loro per indole rifuggirebbero. Vengono addestrati a comportamenti innaturali e incompatibili con le loro caratteristiche e costretti a vivere in uno stato di perenne prigionia. I rapaci sono animali particolarmente protetti e tutelati dalla Convenzione di Washington e dalla Direttiva Uccelli 2009/147/Ce. Mi auguro che le amministrazioni comunali di Caltanissetta e San Cataldo in futuro non rilascino più autorizzazioni a simili forme di sfruttamento, che non possono essere assolutamente fatte rientrare nelle categorie di ‘spettacolo storico culturale’ e di ‘educazione ambientale’».

Le esibizioni prevedevano la partecipazione, a pagamento, di gruppi e classi delle locali scuole di ogni ordine e grado. «I dirigenti scolastici devono integrare i “Piani dell’offerta formativa con attività che educhino realmente al rispetto della biodiversità, organizzando visite nelle Riserve e nelle zone protette istituite nella provincia di Caltanissetta o facendo partecipare gli studenti a corsi, conferenze e attività organizzate dalle associazioni ambientaliste locali», prosegue il deputato Zanoni. «Invito caldamente i dirigenti scolastici a non inserire nei programmi dei prossimi anni scolastici iniziative dove gli animali sono trattati come oggetti, in pieno contrasto con il Trattato di Lisbona che li riconosce esseri senzienti. Il messaggio che le generazioni future devono apprendere anche sui banchi di scuola è il rispetto per gli animali e per ogni forma di vita, che è incompatibile con gli status di prigionia e di addestramento forzato».