Non solo di cani, gatti, canarini e piccioni. Le città italiane si arricchiscono anche della presenza di fauna esotica come i pappagalli. La specie è il parrocchetto e «ormai si trovano migliaia di coppie» spiega all’Adnkronos, Isabella Pratesi, responsabile conservazione internazionale Wwf Italia. I parrochetti, racconta Pratesi, «sono arrivati a Roma alla fine degli anni ’90 e la prima colonia è stata osservata nel parco della Caffarella. In seguito questi pappagalli si sono spostati in altre aree della capitale, come Villa Doria Pamphilj, ma anche in altre città come Barcellona, Londra e Bruxelles». L’arrivo dei primi esemplari è stato frutto di mode più o meno passeggere o souvenir di viaggio, che spesso si sono concluse con l’abbandono o la fuga per incuria dell’animale. «La sopravvivenza della specie poi è stata facilitata dal clima mite delle città». Isabella Pratesi sottolinea che «ormai, i rigori invernali si sono attenuati, tanto che questa specie ha resistito anche alla nevicata di due anni fa a Roma». Anche non si tratta di una specie autoctona, «questo pappagallo non provoca danni». I parrochetti, infatti, «non entrano in competizione con altre specie». Si tratta di «uccelli belli e vivaci che hanno migliorato la nostra biodiversità urbana». (Fonte Adnkronos)

Parrocchetto dal collare (Foto solopappagalli.altervista.org)

Parrocchetto dal collare