(Foto © Widecast)

Il giovane Jairo Mora Sandoval è stato ucciso nel 2013 su una spiaggia della Costa Rica. La sua colpa? Quella di aver protetto le uova di tartaruga da chi saccheggia i loro nidi per venderle.

Le tartarughe marine dovrebbero essere protette dalla legge della Costa Rica, ma il bracconaggio rimane comune. I bracconieri rubano le uova, che si crede abbiano effetti afrodisiaci, e le vendono sul mercato nero. Il commercio illegale è così fiorente che coinvolge anche il narcotraffico, poiché le uova vengono barattate con la droga.

Gli ambientalisti di Limón sono spesso minacciati per cercare di proteggere le uova. Jairo era con loro. Questi ragazzi passano la notte facendo ronde in spiaggia, in piccoli gruppi: dormono lì e si danno il cambio ogni due o tre ore. Utilizzando torce a luce rossa, per non spaventare le tartarughe che vengono a nidificare, le contano, controllano se hanno il microchip e, soprattutto, tengono lontane le persone che vogliono rubare le loro uova. Tempo fa i volontari avevano iniziato a spostare le uova dai nidi ad un’incubatrice, distrutta poco dopo da uomini armati.

Due mesi fa Jairo ha denunciato alla televisione, a La Nación, come gli ambientalisti vengano minacciati “da una mafia che ruba le uova dai nidi di tartaruga”. Qualche giorno dopo la tv lo ha accompagnato in una delle nottate di lavoro.

La sera del 30 maggio 2013, Mora e quattro ragazze – tre statunitensi, una spagnola – erano di turno presso Moín Beach. Verso le 23:30 il ragazzo è stato attaccato da almeno cinque uomini armati con maschere. Le ragazze sono state rapite ma sono riuscite a fuggire e ad andare alla polizia. Il corpo nudo del ragazzo, invece, è stato trovato la mattina dopo sulla spiaggia: Jairo è stato picchiato a sangue, fino alla morte per trauma cranico e soffocamento (nei suoi polmoni c’era sabbia). Aveva solo 26 anni.

Dopo la sua morte, l’organizzazione per cui Jairo lavorava ha cancellato le ronde notturne. Qualche giorno fa il governo della Costa Rica ha voluto incontrare gli ambientalisti per discutere un potenziale cambiamento di linea politica.