Una fotosequenza di un attacco in piena regola nei cieli di Pescara ha fissato la sequenza della predazione di un falco pellegrino su un gabbiano comune.

Un fotoamatore è riuscito a cogliere l’agguato del rapace a un gabbiano comune proprio sulla banchina sud del porto. A diffondere le immagini è stato il presidente della Stazione ornitologica abruzzese onlus, Augusto De Sanctis. «L’urbanizzazione di vasti territori da un lato causa la scomparsa di molte specie animali e vegetali ma, dall’altra – spiega De Sanctis – favorisce alcune specie che riescono a sfruttare la nuova condizione. Queste immagini ci offrono molti spunti di riflessione. Intanto mostrano una specie, il falco pellegrino, che molti associano a posti incontaminati e lontani dalle città. Invece da anni la specie nidifica in grandi centri come Roma e Bologna sfruttando la presenza di potenziali prede come i piccioni domestici. A Pescara sverna da anni dormendo sulla diga foranea, letteralmente a portata di cibo». «Quest’anno – aggiunge il presidente della Soa – abbiamo osservato durante i censimenti degli uccelli svernanti la più alta concentrazione di gabbiani mai registrata al porto di Pescara, ben 4.500 gabbiani comuni. Il predatore, dunque, marca stretto le sue possibili prede. Interessante, poi, l’aspetto etologico sotto vari punti di vista. La predazione è avvenuta con il fotografo posto a poche decine di metri. Probabilmente il rapace in quel momento era concentrato esclusivamente sulla preda. Poi alcuni scatti bellissimi testimoniano l’aggressività di una specie più grande, il Gabbiano reale, con diversi individui che attaccano il rapace per allontanarlo». «I gabbiani – racconta l’autore degli scatti, Guerino Di Francesco – sono tra i miei soggetti preferiti. La scena che ho ripreso è accaduta in pochissimi istanti e a pochi metri. Ha colto anche me di sorpresa per la velocità con cui il rapace ha catturato il gabbiano comune e a malapena sono riuscito a scattare. Non pensavo che in piena città si potesse assistere a scene degne dei migliori documentari».

(LD)

[portfolio_slideshow id=8870]

(Foto tratte dalla pagina Facebook della Stazione ornitologica abruzzese)