Una coppia di falchi pescatori ha scelto di nidificare in provincia di Grosseto, all’interno della riserva naturale Diaccia Botrona. Un evento eccezionale e di grande valore scientifico: in Italia questo rapace non nidificava da oltre 40 anni.

E’ proprio nel Parco regionale della Maremma che ha avuto inizio il progetto di reintroduzione del falco pescatore. Dopo la nascita di un pullo all’interno del Parco, ecco ora la nidiata della Diaccia Botrona. La presenza di falchi risale allo scorso aprile quando, nel corso dei monitoraggi realizzati dalla Provincia in collaborazione con il Gruppo Ornitologico Maremmano, è stata registrata la presenza di una coppia in cova in uno dei nidi artificiali collocati nel padule della Riserva.

Ora le uova si sono schiuse e sono nati tre pulcini amorevolmente accuditi dai genitori. Aiutati dalla tecnologia, i visitatori della Riserva naturale provinciale, possono osservare il nido con i piccoli a distanza, senza recare alcun disturbo, utilizzando la stazione video installata nella Casa Rossa Ximenes. “Si tratta di un irresistibile spettacolo della natura”,  commenta Patrizia Siveri, assessore provinciale all’Ambiente, “sia per gli studiosi, per gli appassionati di birwatching, sia per i turisti che sempre più numerosi visitano la nostra Riserva. La schiusa delle uova di falco pescatore è senza dubbio un evento di grande valore scientifico che ci riempie di orgoglio».

Il falco pescatore ha trovato nella Diaccia Botrona l’ambiente ideale per la posizione e l’abbondanza di pesce. Oltre a lui, nell’area nidificano, tra gli altri, il fenicottero, la sterna comune, il fraticello. Sono stati avvistati anche esemplari di tritone crestato e di testuggine palustre. Ideatore e coordinatore del progetto di reintroduzione del falco pescatore è Giampiero Sammuri, funzionario della Provincia di Grosseto e presidente di Federparchi.

Dopo l’involo, i piccoli falchi e i loro genitori continueranno ad essere monitorati con regolarità. Dallo studio delle registrazioni sarà possibile ricavare importanti informazioni su alimentazione e comportamento. Sia il giovane del Parco della Maremma, sia i tre giovani falchi in Diaccia saranno equipaggiati con radio satellitari Gps/Gsm per seguirne gli spostamenti.

(LD)