Il Tribunale del Riesame di Brescia che ha accolto il rinvio della Corte di Cassazione a tutela dei beagle destinati alla sperimentazione animale. Restano al sicuro dunque i 2.600  cani portati via dagli attivisti dall’allevamento di Montichiari (Brescia) che la scorsa estate furono affidati a centinaia di famiglie che da ogni regione italiana avevano chiesto di poterli adottare.

Il momento della liberazione dei primi beagle da Green Hill

Il momento della liberazione dei primi beagle da Green Hill

Il Tribunale del riesame di Brescia che era stato chiamato a pronunciarsi dopo che la Corte di Cassazione aveva annullato l’ordinanza di dissequestro emessa mesi fa. Il riesame ha ribadito la validità della posizione assunta dalle associazioni animaliste in merito alla vicenda dell’allevamento di Montichiari. “Adesso sui cani vige sia il sequestro probatorio che quello preventivo e tutti possiamo dormire sogni più tranquilli. Anche se l’iter non è finito e non sono ancora completamente liberi è un passo importantissimo”, comunica il Coordinamento Fermare Green Hill nella sua pagina Facebook.

La gioia di un’attivista dopo la liberazione dei cuccioli di beagle da Green Hill

Soddisfatta la Lav: “La pronuncia del Tribunale del riesame di Brescia è una nuova positiva tappa della vicenda giudiziaria, dopo la sconfitta di Green Hill davanti al Gip del Tribunale e il pronunciamento della Corte di Cassazione. Così è ulteriormente confermata la validità del sequestro dei beagle. I nostri legali sono impegnati per intervenire nel processo che a breve si aprirà per punire i responsabili di maltrattamenti, anche aggravati dalla morte, e di uccisione di animali e far chiudere definitivamente l’allevamento bresciano”.

Da parte sua, l‘Enpa ha dichiarato: “Speriamo che venga fatta chiarezza una volta per tutte su quanto accaduto nell’allevamento di beagle e che, una volta individuate le responsabilità, gli autori degli illeciti siano puniti in modo esemplare e la struttura venga chiusa definitivamente”, ha commentato l’Enpa.

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