Si svolge all’ospedale Careggi di Firenze il primo progetto italiano di pet therapy in un reparto di rianimazione d’emergenza. Protagonist: dieci pazienti dall’inizio dell’anno e le coppie conduttore cane della Scuola nazionale cani guida per ciechi
della Regione Toscana, che garantisce la presenza accreditata di personale con formazione ed esperienza qualificate e certificate
nell’ambito degli interventi assistiti con animali.
Obiettivo della sperimentazione condotta dalle dottoresse Manuela Bonizzoli e Laura Tadini Buoninsegni, è ridurre lo
stress del ricovero in rianimazione, incentivando esercizi fisioterapici spontanei come le carezze, gesti caratteristici di un
forte legame di amicizia tra l’uomo e il cane, che possono agevolare anche lo svezzamento dalla ventilazione meccanica invasiva,
soprattutto in quei malati in cui si instaura una forte componente ansiosa.
Questo progetto innovativo si aggiunge all’esperienza di pet therapy già avviata a Careggi nell’ambito del primo studio pilota coordinato dalla dottoressa Ginevra Fiori nel reparto di Reumatologia per pazienti affetti da sclerosi sistemica, malattia autoimmunitaria della pelle e degli organi interni. Lo studio, in fase di pubblicazione, ha dimostrato l’efficacia della pet therapy nella riduzione del dolore cronico e nelmiglioramento delle condizioni relazionali e psicologiche dei pazienti.
Solo cani giudicati idonei in base a precisi requisiti comportamentali e sanitari possono prendere parte alle sedute, pianificate con cadenza bisettimanale e dedicate ai pazienti ricoverati nel reparto “Cure intensive del trauma e supporti extracorporei”. Possono beneficiare della presenza dei quattrozampe i malati coscienti o in fase di recupero della coscienza, con interesse noto per gli
animali, in condizioni cliniche stabili seppur con necessità di supporto medico intensivo.
Le sessioni sono personalizzate poiché ogni paziente manifesta bisogni differenti, emotivi e cognitivi, individuati dal
medico in collaborazione con lo psicologo e gli infermieri. Le sedute hanno valenza terapeutica e sono registrate regolarmente in
cartella clinica, si svolgono all’interno del box di degenza direttamente al letto del paziente nel rispetto scrupoloso di un
protocollo igienico-sanitario condiviso con il comitato per il controllo delle infezioni operativo all’interno dell’ospedale.