E’ indagato per omicidio colposo il cacciatore 29enne di Ventimiglia che il 30 settembre scorso, durante una battuta di caccia, ha sparato colpendo per errore un escursionista di 19 anni, che è morto sul colpo. La tragedia è accaduta intorno alle 8 nei boschi di Apricale, in provincia d’Imperia. Il cacciatore, che partecipava a una battuta di caccia al cinghiale, ha visto dei movimenti tra i cespugli e ha fatto fuoco, colpendo il giovane all’addome. Il giovane è deceduto quasi immediatamente. L’arma con cui il cacciatore ha sparato è una carabina calibro 300 Winchester magnum, normalmente utilizzata per la caccia agli ungulati.

Come riferiscono fonti di stampa, nelle stesse ore in cui il ragazzo veniva ucciso a fucilate, qualche centinaio di chilometri più ad est, in Lombardia, i soccorritori impegnati nelle ricerche di una 12 enne scomparsa nel Bresciano, e i loro droni, venivano colpiti dai pallini esplosi dai cacciatori.

Di fronte a quest’ennesima tragedia dovuta alle doppiette, l’Enpa chiede al Governo di sospendere immediatamente la stagione venatoria 2018/2019 per motivi di ordine pubblico. “Chiediamo questo provvedimento urgente al Governo”, dichiara la consigliera nazionale Annamaria Procacci, responsabile dell’Ufficio Fauna Selvatica dell’associazione. “Ormai è indiscutibile che nel nostro Paese esiste una emergenza sicurezza è che questa emergenza
è legata all’esercizio della caccia. La morte del 19enne, alla famiglia del quale esprimiamo la nostra solidarietà, è solo la punta dell’iceberg di una pratica che ogni anno causa milioni di vittime animali e decine di vittime umane, anche tra gli stessi cacciatori. La situazione è ormai fuori controllo”.

“Sarebbe così semplice evitare queste morti innocenti: basterebbe mettere fuorilegge un ‘passatempo’ contro la natura, contro le persone, contro gli animali”, aggiunge Edgar Meyer, presidente di Gaia Animali & Ambiente. “Ogni anno i fucili dei cacciatori italiani spargono sul territorio del Belpaese 50 milioni di cartucce, pari a 10 mila metri cubi di piombo”.