Con più di 40 mila grotte che ospitano oltre 3600 specie di organismi a oggi conosciuti, l’Italia è uno dei Paesi europei con la maggior ricchezza di fauna cavernicola. Per celebrare la Giornata mondiale della Biodiversità, la Società Speleologica Italiana lancia la campagna Animale di grotta dell’anno con il millepiedi spazzino (Plectogona sanfilippoi).

La biodiversità sotterranea svolge importanti funzioni ecologiche e servizi ecosistemici, soprattutto nella depurazione delle acque sotterranee; è ricca di specie rare ed endemiche, cioè distribuite in aree molto ristrette, a cui si aggiungono numerose specie di superficie come pipistrelli, geotritoni e moltissimi invertebrati che nelle cavità trovano un riparo.

“Le grotte non sono sistemi chiusi, ma parte di un complesso di ambienti, interconnesso con il suolo e con gli ambienti a valle grazie ai sistemi di microfessure nella roccia”, spiega Fabio Stoch, speleologo e biospeleologo del laboratorio di Biologia Evoluzionistica & Ecologia dell’Università libera di Bruxelles nel webinar dedicato al tema. “Ogni ecosistema fornisce al resto degli esseri viventi e all’uomo dei ‘servizi’, senza i quali la vita sulla terra e la nostra stessa sopravvivenza non sarebbero possibili”.

La biodiversità è dunque il capitale naturale che ci permette di sopravvivere e, per gli ecologi, è una misura chiave per quantificare la salute del nostro pianeta. Le maggiori minacce alla biodiversità, continua Stoch, “provengono dall’uso intensivo degli ambienti di superficie: deforestazione, pascolamento, impermeabilizzazione dei suoli, estrazioni di rocce carbonatiche nelle cave, sviluppo della rete viaria e escavazione di gallerie, inquinamento veicolato nelle grotte e nelle falde carsiche da punti idrovori, sia microfessure che inghiottitoi”.

La campagna Animale di grotta dell’Anno, nata nel 2009 su iniziativa della Federazione Speleologica Tedesca e sotto l’egida della Federazione Speleologica Europea, ogni anno vede i singoli Paesi divulgare informazioni scientifiche e curiosità su un organismo che caratterizza il sottosuolo del proprio territorio, con l’obiettivo di sensibilizzare il grande pubblico e le istituzioni sull’importanza degli ecosistemi sotterranei.

Per il 2020 la Società ha scelto di concentrarsi sul diplopode Plectogona sanfilippoi, proprio per la sua importante funzione ecologica di decompositore. Il ‘millepiedi spazzino’ è presente in quattro grotte del Piemonte, due delle quali molto conosciute e turistiche, ovvero la Grotta di Bossea e la Grotta del Caudano. Il genere Plectogona, con almeno 7 specie note, è il più diffuso nelle cavità sotterranee delle Alpi Liguri e Marittime nel territorio piemontese.

Il diplopode Plectogona sanfilippoi è un animale depigmentato, quasi trasparente, con occhi non più funzionali, ridotti a piccole aree triangolari ai lati del capo; l’aspetto generale e l’allungamento delle antenne e delle zampe sono caratteri riferibili alla sua specializzazione alla vita sotterranea. Si tratta di un organismo saprofago onnivoro, che si nutre di qualunque residuo organico, risultando fondamentale nei processi di decomposizione e quindi nel riciclo della sostanza organica: un vero e proprio “spazzino” del sottosuolo.

(Foto del millepiedi spazzacamino © Valentina Balestra)