Dal’Ecuador alla Svezia, da cane randagio a mascotte, da mascotte a cane di casa, da cane di casa a ispiratore di una Fondazione per tutti i randagi. Ecco la storia di Arthur, il cane adottato da un team di trekking estremo durante una gara in Amazzonia.

Stanchi, affamati, coperti di fango. Si stavano risposando dopo una nuova giornata di sforzi durante una delle tappe dell’Adventure Racing World Championship, nella foresta amazzonica in Ecuador, quando i quattro atleti svedesi del Team Peak Performance hanno notato che un cane randagio li guardava e hanno iniziato a prendersene cura. Da allora Arthur, così è stato chiamato il quattrozampe, non ha più smesso di seguirli e con loro ha guadato fiumi e scalato montagne. Arthur ha seguito la squadra nel fango, in kayak attraverso i fiumi e proseguito la gara verso il traguardo. Ha lottato come un membro regolare del team. Una squadra che ha iniziato la gara con quattro membri e l’ha finita con cinque.

Al termine della gara, il team ha conquistato il sesto posto della classifica mondiale ma la loro storia – grazie al cagnolone – ha fatto il giro del mondo. E così Mikail Lindnord, il capoteam, prima di tornare in Svezia ha deciso di adottare il meticcio e di portarlo a casa dopo averlo fatto rimettere in sesto in una clinica veterinaria (vedi foto nella gallery).

Ma la storia non finisce qui. “Dopo che così tante persone ci hanno mandato email, telefonato e comunicato in vario modo che vorrebbero aiutare anche loro i randagi, abbiamo aperto la Fondazione Arthurscrive il team nella sua pagina Facebook. “Ci sono tanti ‘Arthur’ là fuori, sulle strade, abusati e considerati di nessun. Noi vogliamo cambiare la situazione. Aiutateci ad aiutare!”.

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Immagini © Krister Göransson