Il Gruppo d’intervento giuridico, in un suo comunicato, lancia l’allarme: “La Società agricola Le Tenute s.r.l. ha ottenuto le autorizzazioni al taglio dei boschi della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli (Propaganda Fide), detentrice di estese proprietà immobiliari nell’Agro Romano, da parte dell’ente regionale Roma Natura  (note prot. n. 3547 del 19 settembre 2017 e n. 4022 del 19 ottobre 2017)”. 

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La testata web RomaToday dal canto suo afferma, in un articolo di Fabio Grilli: “Gli atti di cui Romatoday ha potuto prendere visione sono infatti stati firmati a settembre ed ottobre del 2017”.

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Il presidente di Roma Natura, Maurizio Gubbiotti , in un comunicato del 10 febbraio definisce una “bufala” notizia del presunto taglio di 20 ettari di bosco nella Riserva Naturale di Decima Malafede. “Nessun taglio di questo tipo è in corso ne è stato autorizzato”, dichiara Gubbiotti. “Al momento c’è solo una valutazione tecnica da parte degli uffici. Comunque l’attenzione è come sempre tale che le prescrizioni per svolgimento sono rigidissime e completamente rispettose della salvaguardia della biodiversità sia dal punto di vista della flora e della fauna e l’iter autorizzatorio, non ancora concluso, è costantemente monitorato direttamente dal Parco”.

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Cliccare qui per leggere l’atto ufficiale di Roma Natura titolato “Rilascio Nulla Osta – interventi selvicolturali presso la Soc. Agr. Le Tenute S.r.l. all’interno della R.N. Decima Malafede – Loc. Castel Romano”

Prendendo atto di questa dichiarazione, ci chiediamo però come il taglio di un bosco possa essere rispettoso della vita di animali e vegetali. Ci piacerebbe inoltre conoscere i motivi per cui Propaganda Fide ha chiesto le autorizzazioni al taglio. 

In attesa di ulteriori notizie e dell’eventuale replica degli ambientalisti che hanno lanciato l’allarme, citando documenti ufficiali con i relativi numeri di protocollo, chi vuole può inviare messaggi ai responsabili del ventilato abbattimento, sperando che questo sia scongiurato definitivamente.  

INVITO ALL’AZIONE

Inviamo messaggi di protesta a Maurizio Gubbiotti, presidente di Roma Natura, che ha autorizzato il taglio, al Direttore, Danilo Casciani, al dirigente amministrativo, Vincenzo Frangioni, all’Ufficio Protocollo e all’Archivio storico di Propaganda Fide. Ricordiamo che Roma Natura è l’Ente regionale per la gestione del sistema delle Aree naturali protette nel Comune di Roma

Queste le email (blocco copia-incolla; email pubbliche, trovate nel web):

presidente.romanatura@regione.lazio.it;

dcasciani@regione.lazio.it; 

vfrangione@regione.lazio.it;

prot.romanatura@regione.lazio.it;

arch.storico@propagandafide.va

Messaggio-tipo

Salvate il bosco e gli animali nella Riserva di  Decima-Malafede. No al taglio dei 21 ettari di bosco di Propaganda Fide autorizzato da Roma Natura. L’abbattimento previsto sarebbe un grave colpo per gli animali e per le tante specie arboree che sarebbero colpite da questo provvedimento. Roma Natura non dovrebbe tutelare l’ambiente e la biodiversità?

Firma, città

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La notiziaRoma Natura ha autorizzato il taglio di oltre 21 ettari di bosco di Propaganda Fide  presente all’interno della Riserva di Decima Malafede. Un duro colpo per la biodiversità, cioè per gli animali, compresa la preziosa avifauna che vive nel bosco,  e per le tante specie arboree che saranno colpite da questo provvedimento.

Lo rende noto RomaToday nell’articolo che riportiamo qui sotto. 

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Uno scrigno di biodiversità

“La riserva naturale regionaleDecima – Malafede costituisce “una delle maggiori foreste planiziali del bacino del Mediterraneo” ha ricordato la onlus Gruppo d’intervento giuridico. Nonostante questo, l’ente Roma Natura che gestisce il sistema delle aree naturali protette della Capitale per conto della Regione, ha concesso le autorizzazioni  “al taglio dei boschi della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli (Propaganda Fide)” spiega la onlus. Una scelta che ha fatto balzare sulla sedia quanti, negli anni, si sono mossi per difendere la biodiversità di Decima Malafede”.

Addio ai rapaci

“E’ un’area bellissima, caratterizzata da un sistema di valli e colline boschive dove sono presenti varie specie arboree – spiega Marco Antonini, assessore all’ambiente del Municipio IX ed ex presidente del Wwf Lazio – vi sono cerri, farnetti e nel sottovalle ontani, salici e pioppi enormi. Poi soprattutto sono presenti corbezzoli che, normalmente, sono dei cespugli mentre lì hanno le dimensioni di grossi alberi”. Non ci sono soltanto le essenze arboree. “Nella zona non mancano uccelli come il frullino, il beccaccino, il picchio verde e rapaci come il nibbio bruno, lo sparviero ed il falco pecchiaiolo. A questi ultimi, con il taglio degli alberi su cui nidificavano, possiamo anche dire addio in queste zone”. 

Scongiurare il taglio

I sessanta giorni di tempo utile per effettuare un ricorso al Tar sono ormai trascorsi. Il primo provvedimento firmato da Roma Natura risale infatti al 20 settembre 2017. “Sarebbe l’ora che i secolari interessi privati, anche di modesta entità, lasciassero definitivamente il passo nell’Agro Romano all’interesse pubblico della salvaguardia del patrimonio naturalistico” ha commentato Stefano Deliperi, dell’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico. La onlus ha pertanto inoltrato, in data 9 febbraio “una specifica richiesta di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti per scongiurare un taglio boschivo che depauperebbe il patrimonio ambientale e paesaggistico di un’area naturale protetta che meriterebbe solo cura e attenzione”.