E’ sospesa fino al 30 luglio l’ordinanza di abbattimento dell’orsa accusata di aver aggredito due persone sul
monte Peller, grazie al ricorso presentato dalle associazioni ambientaliste. Intanto il Ministero dell’Ambiente sta lavorando per chiederne l’annullamento presentando ricorso al Tar. La decisione è stata assunta dopo che il presidente della della Provincia autonoma di Trento ha respinto l’invito del ministro Costa a ritirare quella parte
dell’ordinanza che chiedeva l’abbattimento dell’orsa, riferisce lo stesso ministero.

“Abbiamo formalizzato ieri sera la richiesta all’Avvocatura Distrettuale dello Stato di proporre con urgenza ricorso dinnanzi al TAR per ottenere l’annullamento dell’ordinanza di abbattimento dell’orsa Gaia”, ha dichiarato il ministro dell’Ambiente Sergio Costa.

L’iniziativa del Ministero dell’Ambiente, già annunciata nei giorni scorsi, è stata assunta dopo aver preso atto che il Presidente della Provincia autonoma di Trento non ha accolto l’invito del Ministro Costa a ritirare quella parte dell’ordinanza che chiedeva l’abbattimento dell’orsa.

“Il nostro scopo”, ha spiegato il ministro Costa, “è quello di garantire la migliore convivenza possibile fra uomo e natura. Sappiamo che la coesistenza pacifica fra specie umana e orsi è possibile e l’ordinanza, che contiene l’ordine di abbattimento per Gaia, è una misura decisamente sproporzionata rispetto all’eccezionalità di quanto accaduto”.

Esultano le associazioni per questo piccolo risultato. Tra queste l’Oipa, che mercoledì ha organizzato una manifestazione sotto la Provincia per far sentire la sua voce a difesa dell’anziana e mite orsa, colpevole solo di essersi difesa nel suo territorio dalla reazione di panico di due persone che si trovavano nella sua “casa”.

“Ringraziamo il ministro dell’Ambiente Sergio Costa per sostenere la battaglia per la salvezza dell’orsa JJ4. Ora chiediamo che anche le catture siano sospese. Quello di oggi è solo un piccolo risultato ottenuto anche grazie alle azioni legali congiunte Oipa ed Enpa”. Così il presidente dell’Oipa Italia, Massimo Comparotto, dopo la sospensione dell’ordinanza del presidente della Provincia di Trento.

“Nei giorni scorsi abbiamo inviato al presidente Fugatti una diffida e successivamente il ricorso al Tar per l’annullamento dell’ordinanza e mercoledì scorso abbiamo organizzato una manifestazione molto partecipata sotto gli uffici della Provincia, cui hanno aderito anche  le associazioni Animal Pride e Mountain Wilderness Italia e il gruppo Fiemme e Fassa il ritorno del lupo. La battaglia per salvare JJ4 continua”, conclude.