Comparotto: «La nostra richiesta vuole scongiurare l’ipotesi di ulteriori catture e reclusioni di plantigradi e chiede la liberazione dei tre orsi attualmente imprigionati in cubicoli di cemento di pochi metri quadrati»
L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) ha presentato alla Procura della Repubblica di Trento istanza di sequestro preventivo del Centro faunistico della Provincia Autonoma di Trento “Casteller” per inidoneità della struttura a ospitare gli orsi attualmente detenuti, e gli altri che si prevede di catturare. L’associazione si riserva inoltre di presentarsi in giudizio anche come parte civile.
«La nostra richiesta vuole scongiurare l’ipotesi di ulteriori catture e reclusioni di plantigradi, date le ordinanze di captivazione permanente emanate dal presidente della Pat l’11 e il 27 agosto scorso, e chiede la liberazione di tre orsi attualmente detenuti nelle cosiddette “tane”: cubicoli di cemento di pochi metri quadrati (v. foto in calce, ndr)», spiega il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. «La relazione della delegazione inviata al Casteller dal Ministero dell’Ambiente parla chiaro quando afferma che la cattura e captivazione di ulteriori individui metterebbe in difficoltà l’intero sistema di gestione del centro di detenzione».
L’istanza di sequestro presentata dall’Oipa si basa inoltre sugli ulteriori e importanti dettagli emersi dalla relazione della delegazione (v. il documento più sotto), che attestano l’inidoneità della struttura a garantire benessere anche degli animali attualmente detenuti: M49, M57 e DJ3, quest’ultima, figlia di Daniza, è al Casteller da 9 anni.
L’istanza di sequestro si aggiunge all’esposto per maltrattamento già depositato per l’orso M49 che, a seguito dei risultati del sopralluogo degli esperti inviati dal Ministero, è stato integrato da una denuncia querela a tutela anche degli altri due orsi.
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