Sidoli (Ape): “Invece di togliere le macchine salvavita agli animali d’affezione,  Zaia acquisti i respiratori con i  300 mila euro di pubblici che vengono elargiti ai cacciatori veneti”

25.3.2020 – Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia (Lega), ha predisposto il ritiro di 50 ventilatori polmonari dalle strutture veterinarie per adattarli all’uso umano nei reparti di terapia intensiva dove sono ricoverati i malati che hanno contratto il Covid-19.

“Abbiamo dato disposizione di provvedere alla ‘confisca’, o meglio al ritiro di tutti i respiratori presenti negli studi veterinari, si tratta di una cinquantina di respiratori, che sono una pompa; quelli veterinari sono assolutamente efficienti, ovviamente viene adattata l’uscita all’anatomia umana. Stiamo procedendo a un censimento in via prudenziale”. Lo ha annunciato ieri il governatore del Veneto nel corso della conferenza stampa quotidiana nella sede della Protezione civile di Marghera.

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La reazione dei difensori dei diritti degli animali  non si fa attendere: “Abbiamo appreso con sommo stupore e preoccupazione che il presidente della Regione Veneto ha dato disposizione di provvedere alla confisca di tutti i respiratori presenti negli studi veterinari”, ha commentato Rinaldo Sidoli, portavoce di Alleanza popolare ecologista. “E’ un atto disumano che non tiene conto del diritto alla vita degli animali. Comprendiamo appieno la grave emergenza che sta affrontando la Regione, invece di togliere le macchine salvavita agli animali d’affezione, il governatore Zaia dovrebbe congelare i soldi pubblici che vengono elargiti ai cacciatori veneti. Ricordiamo che per il 2020 la somma che sarà destinata alle associazioni venatorie sarà di 300 mila euro. Uno schiaffo a tutti i cittadini colpiti da questa pandemia. Sono quelle le risorse economiche che dovrebbero essere destinate con urgenza all’acquisto di strumenti necessari in terapia intensiva per la ventilazione di pazienti con difficoltà respiratorie. È inaccettabile applicare il principio irrispettoso di superiorità dell’uomo sugli animali, dal momento che lo stesso Codice penale garantisce e tutela il benessere degli animali. Questo gesto mette a rischio la vita di molti animali che necessitano di quei respiratori automatici. Chiediamo pertanto che i 50 dispositivi vengano restituiti alle cliniche veterinarie. Tra l’altro, tale disposizione andrebbe in contrasto con il Dpcm che prevede cure e controlli veterinari”.

Vista le proteste degli amici degli animali, il presidente Zaia ha successivamente precisato: “I respiratori per uso veterinario censiti per un possibile utilizzo nei reparti di terapia intensiva non saranno tolti agli animali in emergenza”. Come riporta l’agenzia Agi, il presidente Zaia ha aggiunto: “Si tratta di un censimento ad eccezione delle urgenze veterinarie e valutando solo quello che oggi consideriamo ‘arrestabile’ e utilizzabile diversamente esattamente quello che stiamo facendo con gli ospedali dove abbiamo ridotto le attività di tutte le sale operatorie, per quanto non urgente o inderogabile”.

Ma sue le parole nella conferenza stampa del 24 marzo erano chiare, eccole nel video qui sotto

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(Fonti: Adnkronos per la dichiarazione di Luca Zaia e nota stampa per quella dell’Ape)