Dal coordinamento “Fermare Green Hill” (info@fermaregreenhill.net) riceviamo e pubblichiamo:

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SALVIAMO GLI ANIMALI ANCORA PRIGIONIERI DENTRO FARMACOLOGIA!

 

Due mesi fa, in seguito all’occupazione dello stabulario del Dipartimento di Farmacologia, Chemioterapia e Tossicologia Medica dell’Università degli Studi di Milano, siamo riusciti a portare in salvo un coniglio e più di 400 topi. E’ stata una giornata di liberazione indimenticabile e in questi due mesi abbiamo imparato a conoscere e apprezzare ancora di più quei minuscoli esseri così ricchi di bellezza e vita.
Quel giorno eravamo barricati all’interno dello stabulario pronti per resistere per tutto il tempo necessario ad ottenere che quegli animali venissero via con noi.Adesso abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti e tutte voi per portare fuori da quelle gabbie anche gli altri topi e conigli ancora prigionieri di quel laboratorio!
Le trattative portate avanti con i responsabili del dipartimento e dello stabulario erano infatti risultate in un accordo: se fossimo usciti da lì senza protrarre nella notte e nei giorni successivi la nostra protesta, avremmo potuto portare via tutti gli animali che riuscivamo a trasportare con le nostre forze, ma avremmo anche potuto avere gli altri nelle settimane successive. L’università si toglieva dall’imbarazzo e dalla cattiva pubblicità che noi stavamo causando, ma la conditio sine qua non era proprio che nei giorni successivi ci sarebbero stati affidati i restanti animali, un numero imprecisabili di topi e 17 conigli.

Lui è ancora in una gabbia. Aiutaci a liberare tutti gli animali dallo stabulario di farmacologia!

Non è per ingenuità che abbiamo voluto fidarci della controparte. Non avevamo fretta di uscire di lì e di concludere la nostra azione. Sapevamo che più saremmo rimasti e più sarebbe stato peggio per l’università ma abbiamo voluto fare gli interessi di quegli individui lì rinchiusi portandoli in salvo con noi, cosa che non sarebbe potuta succedere se avessimo persistito con l’occupazione.
L’università si voleva togliere dall’impiccio e noi ne abbiamo approfittato per liberare gli animali, che è sempre e comunque la cosa più importante. A detta dei responsabili del Dipartimento di Farmacologia quei topi e conigli costati migliaia di euro e pagati con i generosi fondi di istituzioni pubbliche e fondazioni private erano diventati inutilizzabili perché contaminati da noi. Risulta difficile credere fino in fondo che avrebbero cercato davvero altre soluzioni se non sopprimere tutti quegli individui, ma l’attenzione sollevata da noi sul loro lavoro e sulle sorti degli animali, li ha costretti a dichiarare che li avrebbero ceduti alle associazioni animaliste.

La comunicazione tra un’associazione che si occupa di recupero di animali da laboratorio con il responsabile dello stabulario è stata avviata il lunedì successivo e i contatti sono poi proseguiti quotidianamente. I tempi tecnici necessari per il rilascio di strumentazione in dote all’università (gli animali), le varie firme e autorizzazioni, sono stati il motivo per cui abbiamo atteso e pazientato, mentre la mente correva a quegli animali che abbiamo guardato negli occhi, dei quali abbiamo conosciuto la misera condizione ma che abbiamo dovuto lasciarci alle spalle. Potevamo solo sperare che gli accordi sarebbero stati mantenuti. I dubbi e le preoccupazioni non ci hanno mai abbandonati.

Uscendo dal laboratorio noi abbiamo mantenuto i patti ma lo stesso non si può dire per l’università. Siamo molto preoccupati per lo stato in cui gli animali di Farmacologia si trovano attualmente: alcuni conigli sono chiusi da 5 anni in completa solitudine, in assenza di qualsiasi stimolo, in gabbie sporche e squallide. Abbiamo motivo di temere che stiano molto male. Il coniglio liberato Alfio Fragilo, uscito dal laboratorio ricoperto di parassiti, di lividi e di segni di punture, sta conoscendo l’affetto, il contatto con altri esseri viventi, il sole, la morbidezza di un giaciglio ma ha avuto molti problemi dovuti agli esperimenti che su di lui erano compiuti: una crisi di astinenza durata 18 ore che lo portava a correre, “ringhiare”, buttarsi sul cibo, mordere tutto ciò che trovava.
Nella disperazione di quella crisi è però stato fortunato perché la persona che lo ha adottato non lo ha mai lasciato solo per paura che sbattendo si potesse spezzare la spina dorsale. Possiamo solo immaginare cosa stiano provando gli altri conigli e topi che come lui erano sottoposti a quotidiane dosi di sostanze per le quali hanno sviluppato una forte dipendenza. Nessuno li aiuta nelle loro crisi e per quanto possiamo saperne forse si è proceduto anche a sopprimerli per eliminare i loro problemi.

—> COSA VOGLIAMO: Chiediamo l’affidamento ad associazioni qualificate di tutti gli animali ancora presenti nello stabulario delDipartimento di Farmacologia, Chemioterapia e Tossicologia Medicadell’Università degli Studi di Milano!

Dobbiamo tirarli fuori dalla follia e dallo squallore di quel posto, dobbiamo fare in modo che anche loro possano godere dell’estate e di quel poco che resta loro da vivere, finalmente in libertà.

COSA PUOI FARE?

– Sottoscrivi la petizione, con la quale manderai un messaggio al Ministero, al Dipartimento di Farmacologia, al CNR e al Rettore dell’Università degli Studi di Milano.

– Telefona e insisti per ottenere l’affidamento degli animali e invita a procedere con ricerche sensate e prive di vittime sacrificali. Non fare minacce e non utilizzare offese, mostra il lato intelligente e sensibile del nostro movimento. Trovi tutti i numeri sotto la petizione.

– Scrivi  mail in cui spieghi il nostro punto di vista e chiedi la liberazione degli animali, con toni intelligenti e osservazioni pertinenti. Trovi tutti gli indirizzi dei docenti di Farmacologia  e una lettera tipo sotto la petizione.

– Partecipa ai presidi e tavoli informativi che stiamo organizzando. Segui le nostre iniziative su questo sito o sulla nostra pagina Facebook.

 – Segui i nostri appuntamenti anche su Facebook e Twitter