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Scrive Margherita D’Amico nel suo blog: “Si stima che siano più di cinque milioni l’anno i cani macellati in Vietnam a uso alimentare. Del resto, anche in Cina, Corea, Thailandia, cani e gatti vengono allevati, stipati sui camion all’interno di gabbie anguste e, dopo sfiancanti viaggi, uccisi brutalmente (alcune tradizioni prevedono di scuoiarli ancora vivi dopo averli torturati per ore, poiché la credenza popolare vuole che la sofferenza ne renda più tenere le carni).

La Soi Dog Foundation, nata in Thailandia proprio per contrastare il mercato di carne di cani e gatti, ma attiva sul piano internazionale, ha centrato una campagna sulla situazione vietnamita, con una raccolta firme per chiedere al Governo di vietare questi terribili massacri.

Alcune celebrità locali – attori, cantanti – testimoniando una nuova sensibilità civica, hanno prestato il volto a un video a supporto della mozione, che si aggiunge alla voce di molti cittadini, preoccupati per l’aumento di furti di cani da abitazioni e proprietà private. Si ritiene infatti che buona parte dei soggetti macellati provenga da ruberie, talvolta filmate dalle telecamere di sorveglianza”.

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