Nel 2006, la sezione di Olbia della Lida, Lega italiana dei diritti dell’animale, si è trovata a intervenire nel giardino di una casa dove si era rifugiata una creatura stremata dal dolore e dalla sofferenza. Si trattava di Brina, una cagnolina di 6 anni il cui volto era stato sfigurato da una fucilata sparata a bruciapelo da una distanza molto ravvicinata con la precisa intenzione – affermano gli operatori della Lida – di fare un torto al suo proprietario, un signore di Olbia.

Ritrovata dopo una sparizione durata 15 giorni, la cagnetta fu stata ricoverata presso la Clinica Vittorio Veneto di Olbia, dove iniziò una serie di interventi molto delicati e condotti mirabilmente, cui contribuirono economicamente anche molti amici della Lida.

Immediatamente i medici intervennero per ripulire tutta la zona del muso togliendo le parti in necrosi e ricostruendo parte del palato per separare le due cavità della bocca e del naso, così da permettere la respirazione dalla cavità nasale quasi totalmente distrutta.

Il secondo intervento, per completare la separazione del canale nasale da quello faringeo, le consentì poi di respirare meglio dalle due narici e di migliorare la zona mandibolare.

“Il nostro non è stato un accanimento terapeutico, ma tentiamo tutto fino a quel limite”,  ha affermato Sergio Sassi della Lida Olbia. “Quando ripercorro a ritroso tutte le storie che hanno avuto buon esito, per me e per tutti noi è veramente come se toccassimo il cielo con un dito, e riprovo tutte le volte la gioia estrema di piangere di felicità“.

Giorno dopo giorno, Brina cominciò a stare meglio. Il suo stato di salute migliorava, mangiava tanto, i tessuti si rigeneravano come sperato… Presto divenne pronta a trovare una nuova famiglia, poiché il suo vecchio umano dovette riconoscere di non essere più in grado di garantirle una sistemazione adeguata alla sua nuova condizione.

Dopo aver vissuto serena e felice con la famiglia che l’ha voluta adottare, Brina è morta nel 2014 lasciando in tutti un grande vuoto.

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