Altro successo sul fronte della repressione del traffico dei cuccioli: la Corte di Cassazione ha confermato la condanna a cinque mesi di reclusione, al pagamento di 3.500 euro di multa e alla sospensione per quattro mesi dall’attività di trasporto e commercio di animali a carico di un commerciante campano. 

L’imputato aveva incaricato due persone – condannate in primo grado, nello stesso processo, a sei e quattro mesi di reclusione – di  far arrivare 272 cani provenienti dall’Ungheria alla sua azienda di Aversa (Caserta). E’ stata confermata la confisca degli animali che potranno rimanere con le famiglie adottive.

“Siamo molto soddisfatti della sentenza della Corte di Cassazione”, afferma la Lav, che si è costituita parte civile. “Si tratta di uno più grossi processi sul traffico di cuccioli in Italia dall’approvazione della legge n. 201/2010, fortemente voluta dalla nostra associazione. In primo grado furono condannate sette persone, tra commercianti e trasportatori, per i reati di traffico illecito di animali da compagnia, detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura, uccisione di animali e falso. Il maxiprocesso ha coinvolto ben 876 cuccioli di cane sequestrati nell’ambito tre distinti controlli tra il febbraio e il maggio 2012, provenienti dall’Ungheria”.

Il commerciante condannato dalla Cassazione è tra gli imputati anche in un altro maxiprocesso, che il si è aperto a ottobre 2018 nel Tribunale di Napoli Nord. In quest’ultimo, nove persone dovranno rispondere di associazione a delinquere finalizzata al traffico cuccioli, aggravato dalla morte di alcuni degli animali, falso, truffa ed evasione fiscale, e che vedrebbe un giro d’affari impressionante. Dal 2012 al 2016, l’attività criminosa avrebbe prodotto agli imputati un fatturato illecito di oltre 19 milioni di euro, con una conseguente evasione di imposte per un importo pari a oltre 8 milioni e 300 mila euro.

“Non dobbiamo dimenticare che, oltre agli aspetti criminosi, il traffico dei cuccioli porta con sé gravi sofferenze per gli animali e il modo più efficace per fermare il malaffare e i maltrattamenti è scegliere di non sostenere la mercificazione della vita, preferendo sempre l’adozione“, prosegue la Lav. “Ringraziamo l’avvocato Patricia Fischioni del Foro di Roma per l’assistenza legale in Cassazione, che ha permesso di conseguire un’importante condanna che va ad aggiungersi alle quindici condanne, in varie fasi di giudizio, che abbiamo ottenuto in materia di traffico cuccioli”.