San Serafino (1759-1833), uno tra i santi più amati della Chiesa Ortodossa, per 15 anni si ritirò a vita contemplativa in una capanna di legno nel bosco di Sarov, in Russia.

Si narra che, per l’attenzione che prodigava loro, gli animali che vivevano nella foresta non avessero alcun timore di avvicinarsi a lui. Si nutriva del pane e dei prodotti dell’orto che gli arrivavano dal monastero, che condivideva con gli animali che gli facevano compagnia. Tra questi,  Misha, un enorme orso che gli era particolarmente affezionato, gli si accostava docile come un gattino.

 

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Di seguito, uno stralcio dal volume Serafino di Sarov di Irina Goraïnoff che racconta dell’amore, ricambiato, di San Serafino per gli animali.

“A mezzanotte”, racconta un testimone oculare, Padre Giuseppe, “orsi, lupi, lepri e volpi circondavano l’eremo assieme a lucertole e rettili di ogni tipo. Finite le preghiere previste dalla Regola di San Pacomio, l’asceta usciva dalla sua cella e cominciava a sfamarli”. Un altro testimone, Padre Alessandro, un giorno chiese incuriosito a Padre Serafino come potesse bastargli il pezzo di pane secco che aveva nel sacco per accontentare un così gran numero di bestie. “Ce n’è sempre abbastanza”, fu la risposta pacifica. Un grosso orso godeva in particolare dell’intimità con il sant’uomo. Racconti dettagliati dei loro incontri, sulle prime poco rassicuranti, ci sono stati lasciati da Padre Alessandro e da altri. Ciò che maggiormente colpiva tutti era la gioia che Padre Serafino irradiava in quelle occasioni. Sorridente, mandava l’orso a prendere qualcosa e questi ritornava, camminando sulle zampe posteriori portando un favo di miele che l’anacoreta offriva gentilmente ai suoi ospiti. Tra le raffigurazioni postume di Serafino di Sarov, quelle più diffuse lo ritraevano seduto all’ombra di un pino mentre dava un pezzo di pane a un orso”.Fino alla Rivoluzione d’Ottobre, la caccia all’orso fu quindi proibita nella foresta di Sarov, in memoria di San Serafino.

(Irina Goraïnoff, Serafino di Sarov. Vita, colloquio con Motovilov, insegnamenti spirituali, Gribaudi, Milano, 2002, 50-51)

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