Brevettato in Germania un sistema che permette di stabilire il sesso del pulcino prima della nascita, affinché non vengano al mondo pulcini maschi destinati a essere uccisi e vengano fatte crescere solo le future galline ovaiole. Nel mondo sono fino a sei miliardi i pulcini maschi uccisi ogni anno perché non utili al mercato.  I piccoli vengono soffocati o triturati vivi per farne mangime per rettili.  Con questa selezione, invece, le uova da cui nascerebbero i pulcini maschi vengono scartate, polverizzate e trasformate in mangimi per animali.

E così, per la prima volta al mondo, in un supermarket di Berlino sono state vendute uova con il marchio Respeggt provenienti da allevamenti che applicano questa metodica.

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L’innovazione è stata introdotta dalla catena di supermercati del Rewe Group, che ha elaborato un sistema per individuare il sesso del nascituro già dall’uovo. Il sistema ha richiesto quattro anni di ricerca ed è stato finanziato dal Ministero tedesco dell’Agricoltura. Usa un marcatore chimico elaborato dall’Università di Lipsia: a contatto col fluido interno dell’uovo, assume un colore diverso se l’embrione è maschio o femmina. Un macchinario costruito dalla ditta olandese HatchTech pratica un micro-foro di 0,3 mm sulle uova con un laser ed estrae il liquido con aria compressa. Il tutto richiede un secondo.

In Italia, le associazioni ambientaliste Compassion in world farming (Ciwf) e Legambiente hanno chiesto nei mesi scorsi al Governo  avviare un processo per la definizione di nuove etichette. “Fra le etichette che compaiono sui prodotti di origine animale quella con il claim ‘benessere animale’ si sta diffondendo molto rapidamente, alla pari di altre indicazioni di vario genere come ‘fresco di allevamento’, ‘genuino’, ‘100% naturale'”, spiegano le associazioni. “Queste etichette destano preoccupazione. Possono ingannare i consumatori sulle condizioni di vita degli animali e non danno alcuna informazione sul metodo di allevamento”.

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