Il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto: «Se la condanna a morte dell’orso decretata dal presidente Fugatti resterà in vigore, ricorreremo al Tar, poiché l’abbattimento di un orso può avvenire, per legge, solo in caso di comprovata pericolosità e quando si sia verificata l’inefficacia di misure alternative incruente»
Hanno chiesto la revoca dell’ordinanza d’abbattimento dell’orsa JJ4, cioè la grazia per una condanna senza colpa, oltre cento persone riunite stamattina sotto la sede della Provincia autonoma di Trento. Alla manifestazione pacifica promossa dall’Oipa Italia, cui hanno aderito le associazioni Animal Pride e Mountain Wilderness Italia e il gruppo Fiemme e Fassa il ritorno del lupo, sono intervenuti anche alcuni esponenti politici della Provincia che hanno portato la loro solidarietà all’istanza dei difensori dei diritti degli animali.
Chiediamo al presidente Maurizio Fugatti un atto di clemenza, certi d’interpretare il sentire comune espresso persino delle persone che sono state attaccate, in maniera non grave, dall’orsa: loro stessi hanno chiesto di non ucciderla. JJ4, che ha 14 anni come attesterebbe l’esame del dna, nella sua vita non ha mai manifestato aggressività e ha agito probabilmente per difendere i propri cuccioli», ha dichiarato durante il sit-in il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. «La nostra voce è la voce dell’orsa e di chi ama e rispetta gli animali. Se il presidente Fugatti non ascolterà questo appello, se manterrà la condanna a morte di un animale innocente, abbiamo pronto il ricorso al Tar con il quale chiederemo anche la sospensiva dell’ordinanza. Ricordiamo che l’abbattimento di un orso può avvenire, per legge, solo in caso di comprovata pericolosità nei confronti dell’uomo e quando si sia verificata l’inefficacia di misure alternative incruente».
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