Segnalazione di AgireOra Alessandria – alessandria@agireora.org

Cia (Confederazione italiana agricoltori) e Confagricoltura di Alessandria  stanno promuovendo una petizione sanguinaria per limitare il numero dei caprioli e in genere degli ungulati. L’accusa verso gli animali è quella di provocare ingenti danni al settore agricolo oltre che essere causa di incidenti stradali. I caprioli avrebbero un accrescimento della popolazione pari al 30% ogni anno, non hanno nemici naturali e ogni anno allargano il proprio territorio, dall’Appennino ovadese e acquese ora sono scesi in pianura, alle porte di Novi Ligure, Tortona, ecc. La campagna è pubblicizzata per mezzo di manifesti.

manifesti caprioli

La petizione ha raggiunto circa 3000 firme di cui oltre 50 sono di sindaci. Il testo della petizione propone in breve:

– Nell’ambito della caccia di selezione: 1. piani di abbattimento piu’ corposi; ampliamento di almeno un mese del periodo di caccia; 3. incremento delle giornate settimanali di caccia da 3 a 5;

– interventi per ridurre il numero dei cinghiali: 1. anche al di fuori del periodo di caccia; anche in aree precluse alla caccia;

– per tutti gli ungulati, caccia anche su terreno innevato

– facoltà  dei conduttori dei terreni agricoli di abbattere loro stessi gli animali e altro.

Chiediamo a ognuno di esprimere alla Cia e Confagricoltura di Alessandria il proprio personale dissenso, rimarcando che questa petizione da loro promossa dà di loro una pessima immagine, e tanti acquirenti eviteranno di comprare da aziende che aderiscono a queste 2 organizzazioni, non solo in Alessandria, ma anche nel resto d’Italia.

Bastano anche solo poche righe argomentate in modo civile (altrimenti è meglio astenersi) per esprimere la propria indignazione. Raccomandiamo  di non fare alcun copia-incolla del testo di questa e-mail o di sue parti, che può servire al più solo come spunto.

Spieghiamo loro che questa questa raccolta di firme è un atto atto eticamente inaccettabile, che certamente non tutti i loro associati condividono, e in quetso modo fanno cattiva pubblicità a molte aziende, anche a livello nazionale.

Indirizzi a cui scrivere: alessandria@cia.it, info@confagricolturalessandria.it

Grazie per la partecipazione!

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Ci sono valide argomentazioni che si possono opporre, a livello pratico ed ecologista, oltre a quelle, lampanti, di ordine etico.
Vi invitiamo a questo proposito a leggere prima un recente studio scientifico francese condotto su alcune popolazioni di cinghiali durato 22 anni: http://www.agireora.org/info/news_dett.php?id=1215

Le conclusioni finali sono che la caccia anziché  ridurre le popolazioni dei selvatici ne stimola ancora di più l’accrescimento (i motivi sono nell’articolo). Lo si vede anche dalle nostre parti: nonostante ogni anno i piani di abbattimento dei caprioli siano sempre piu’ corposi, gli animali non diminuiscono, ma aumentano. Quindi la caccia non risolve alcun problema ecologico. Il problema si può
risolvere rinaturalizzando il territorio e consentendo ai predatori naturali di ricoprire i loro spazi. Senza voler sminuire i possibili danni provocati dai selvatici alle colture ècomunque risaputo che la maggioranza dei danni alle colture e’ sempre di piu’ provocata da eccessi di tipo climatico: ondate di gelo alternate a caldi torridi, siccita’ seguite da alluvioni, grandinate, ecc.. Eccessi sempre piùfrequenti determinati dell’effetto serra.

Meglio allora sarebbe se le Associazioni di categoria facessero sesibilizzazione e pressioni nei confronti delle istituzioni per adottare misure urgenti per contenere la produzione di gas a effetto serra.