Nel 2012 le specie a rischio erano 76. Cala il rischio, ma aumenta la minaccia dovuta ai cambiamenti climatici. Dieci le specie di uccelli in Italia che attualmente sono classificate come in pericolo critico

In Italia sono 67 le specie di uccelli a rischio estinzione, 10 in pericolo critico. Nel 2012, nella precedente rilevazione, erano 76 le specie a rischio estinzione, c’è quindi una diminuzione del rischio ma aumenta la minaccia imputabile ai cambiamenti climatici. E’ quanto emerge dalla Lista Rossa italiana sugli uccelli nidificanti, stilata dall’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura (Iucn), ad aggiornamento della valutazione del loro rischio di estinzione a 7 anni di distanza dall’ultima ricerca del 2012.

Delle 278 specie valutate, cinque sono estinte, di cui una in tempi recenti: il Gobbo rugginoso (Oxyura leucocephala, v.foto). Le specie minacciate di estinzione sono un totale di 67 (erano 76 nel 2012), pari al 24.1% delle specie valutate anche se, con i correttivi statistici, la stima di specie effettivamente a rischio è pari al 25.7%.

Il 51% delle specie di uccelli nidificanti italiani non è a rischio di estinzione imminente. In particolare, 17 specie non sono più a rischio di estinzione, mentre 6 specie sono entrate in una categoria di rischio maggiore.

Sono dieci, in Italia, le specie di uccelli in pericolo critico: il Voltolino, lo Schiribilla, il Cormorano atlantico, il Mignattino comune, il Falco Pescatore, il Gipeto, il Capovaccaio, la Forapaglie comune, la Bigia padovana e il Migliarino di palude.

La principale minaccia per gli uccelli nidificanti in Italia è rappresentata dal cambiamento dei sistemi naturali, seguito da inquinamento, cambiamenti climatici, agricoltura e acquacoltura. Il numero di specie minacciate dalle specie aliene invasive è invece piuttosto ridotto.

È tuttavia importante notare che il cambiamento climatico è una minaccia per un numero ancora maggiore di specie, specialmente nelle zone umide e nelle regioni montane in generale. L’aumento del numero di specie per le quali il cambiamento climatico rappresenta una minaccia può riflettere tanto una maggiore sensibilità riguardo i suoi
effetti sulla biodiversità, quanto una maggiore conoscenza da parte dei ricercatori specializzati.

Complessivamente le popolazioni degli uccelli nidificanti italiani sono stabili (28%) o in aumento (34%). Circa un quarto (24%) delle popolazioni sono in declino, mentre per il 14% delle specie la tendenza demografica è sconosciuta.

Le valutazioni di rischio effettuate a distanza di anni con le Liste Rosse costituiscono uno strumento essenziale per monitorare lo stato della biodiversità. Per gli uccelli nidificanti è stata constatata una riduzione generale del rischio di estinzione per gli uccelli italiani, sebbene per alcune specie sia stata rilevata una situazione di crescente criticità. Questo tipo di informazioni può essere utilizzato per indirizzare le azioni di conservazione più efficaci per prevenire le estinzioni e conservare nel tempo il valore della biodiversità italiana.

La valutazione del rischio di estinzione è basata sulle Categorie e i Criteri della Red List Iucn. La Lista Rossa italiana degli Uccelli nidificanti è stata realizzata dal ministero dell’Ambiente e Federparchi nell’ambito dell’Accordo Quadro ”Per una più organica collaborazione in tema di conservazione della Biodiversità” e con il contributo scientifico di Ispra e Lipu.

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(Nelle foto, esemplari di Gobbo rugginoso, estinto in Italia)