Una notizia che lascia ben sperare in un futuro senza circhi con gli animali: il circo Nock, il più vecchio della Svizzera, cessa la sua attività dopo 158 anni. Lo rende noto la famiglia che lo gestisce, motivando la decisione con il deficit, la concorrenza, la sempre maggiore difficoltà a trovare luoghi per issare il tendone e i requisiti più severi  necessari per l’impiego di animali.

“Non è facile compiere questo passo”, è stato spiegato dalla famiglia a Oeschgen, “ma purtroppo la nostalgia, la professionalità e la passione da sole non bastano più. Non possiamo più garantire l’elevato standard di qualità“.

L’attività è diventata più complessa, hanno riconosciuto la famiglia, le cui origini risalgono al XVII secolo, sottolineando che, nonostante l’elevato livello di autofinanziamento, i deficit sono aumentati.

I gestori hanno aggiunto che le piazze delle città svizzere disposte ad accogliere un circo sono sempre di meno e i prezzi di affitto e i requisiti necessari all’attività aumentano di anno in anno. “In passato i Comuni erano felici quando arrivava il circo, ora si ha la sensazione di essere solo tollerati”, hanno lamentato.

A queste difficoltà si aggiunge l’inasprimento delle norme a tutela degli animali e la crescita della concorrenza da parte di altri tipi di spettacoli, concerti, musical, teatro, che lasciano poco spazio al circo.

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