La Provincia di Bolzano ha aperto la caccia alle marmotte e, con l’avallo dell’ex ministro dell’Ambiente, ha dato il via al loro abbattimento in Alto Adige. Il provvedimento ne autorizza la strage nonostante la marmotta sia uno degli animali più caratteristici delle Dolomiti e sia una specie protetta dalla legge nazionale sulla caccia n. 157 del 1992, che ne punisce l’uccisione con sanzioni penali.

In difesa delle marmotte, Innovet ha deciso di impegnarsi in una campagna tesa a coinvolgere e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla sorte delle marmotte alpine producendo un documentario in collaborazione con le associazioni Gaia Animali & Ambiente,  Mountain Wilderness International e Wwf  Italia.

“Il pretesto per l’avvio della strage è quello dei danni che gli scavi e i cunicoli delle marmotte starebbero arrecando alle piste da sci, ai prati da sfalcio e, addirittura, alla stabilità di stalle e rifugi”, spiegano i promotori dell’iniziativa. “In assenza di alcun concreto supporto documentale e senza pensare a possibili alternative di salvaguardia e tutela, stanno pertanto rischiando la vita circa 2 mila esemplari. A tutto svantaggio dell’ecosistema e della biodiversità d’alta montagna, e del benessere di questi dolcissimi animali simbolo delle Dolomiti”.

“Abbiamo affidato all’arte del noto regista naturalistico Carlo Alberto Pinelli il compito di raccontare, senza estremismi né scene di violenza, ma solo di poesia e bellezza, una storia che per chi come me frequenta le Dolomiti da sempre e ne è letteralmente innamorato, ha dell’incredibile”, spiega Renato della Valle, Ceo d’Innovet. “Speriamo così di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema, di suscitare un dibattito su questa strage autorizzata in nome dei danni all’economia del turismo invernale e dell’alpeggio”.

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